Associazione culturale Osmosis presenta al Godot il terzo artista, Andrea Paganini.
Da un grafico di professione ci si aspetterebbe un segno pulito, lineare e inscritto nella forma. E invece Paganini, usando materiali incollati, stratificati (legno, metallo, colla, bitume, gomma…) ne oltrepassa i limiti e così i bianchi e i neri, cielo e terra si compenetrano dando vita a pulviscoli di luce, a punti, macchie o colate di colore che ci rimandano al centro energetico emanato da questa interazione.
Siamo nello spazio, nel mondo dell’idea dove il tempo è eterno, o inesistente.
Questi animali devono ancora discendere sulla Terra o se ne sono andati, entrando in un’altra dimensione? Non ha importanza, l’energia non conosce limiti temporali.
Uscendo dalla linea di demarcazione, Paganini sonda profondità abissali (la medusa), il suo lunare rinoceronte è l’essenza del rinoceronte stesso – il suo spirito -, le corna del cervo sono antenne tese a captare un messaggio del cosmo, nella maschera del gorilla è nascosto un essere umano, l’elefante è un elefante, un fossile oppure un’idea scritta eternamente nell’universo?
La forma racchiude, nasconde codici misteriosi che siamo chiamati a decifrare per avvicinarci all’essenza o a una nostra visione più profonda. Che va oltre i confini.